AICHI TRIENNALE : ARTS AND CITIES
Aichi Art Center, curated by Jochen Voltz and Pier Luigi Tazzi, Nagoya, Japan, 2010

 

Michelangelo Consani ha sempre rivolto la propria attenzione a quella Storia, che potrebbe essere definita come altrarispetto alla Storia ufficiale, e che si manifesta soprattutto come tensione, movimento vitale, sia a livello individuale – l’individuo come unità parcellare di un insieme che lo comprende – che a livello collettivo per una sorta di induzione simpatica spontanea da individuo ad individuo o a gruppo.
Il suo progetto per l’Aichi Triennale 2010 che ha per sottotitolo tematico Arts and Citiesriguarda, più per contrappunto che per opposizione, la cultura agricola.
L’ambiente totale realizzato si articola in tre componenti con titoli distinti ed analoghi: quello originale giapponese, Shizen nŏhŏ–wara ippon no kakumei, di uno dei libri di Masanobu Fukuoka, l’inventore e appassionato divulgatore dellashizen nŏhŏ, una sorta di agricoltura naturale in opposizione alla scienza agricola dell’Occidente, e  quelli delle sue traduzioni inglese e italiana.
La rivoluzione del filo di paglia: la parete frontale all’ingresso principale della sala è interamente occupata dalla proiezione in loop di una breve sequenza del film neorealista del regista italiano Giuseppe De Santis Riso amaro, 1949: l’inizio della piantagione in una risaia del Vercellese. Il proiettore posto a terra fa sì che le ombre dei visitatori entrino in relazioni con figure e immagini del filmato.
The One-Straw Revolution: al centro della parete di destra si squaderna, dal pavimento al soffitto, la mappa del cielo boreale. Al posto delle stelle, foto tratte da internet che rappresentano ambienti, pratiche e personaggi del mondo agricolo su tutto il pianeta e di tutta l’epoca successiva all’invenzione della macchina fotografica.
Shizen nŏhŏ–wara ippon no kakumei:  nell’angolo a sinistra dell’ingresso principale la scultura, in creta cruda, di un busto, rappresentante Fukuoka, sul trespolo su cui è stata elaborata dalla scultrice giapponese Makoto Sugiura su commissione del Consani. Dal corpo spuntano germogli di Erba Gatta, piantati secondo un metodo diffuso da Fukuoka stesso.
Infine Rat Holes: la scatola di legno, che contiene il proiettore e dalla cui apertura (rat hole) esce la principale fonte di luce di tutto l’ambiente, e una coppia accostata di foto di piccole dimensioni, anche queste tratte da internet, che raffigurano rispettivamente un topo di campagna e uno di città.
Pier Luigi Tazzi
“Michelangelo Consani has always focused on that History that might be defined as other than official History, and that manifests itself above all as tension, vital movement, both at the individual level – the individual as a part-unit of a set to which it belongs – and on the collective level, through a sort of spontaneous, sympathetic induction from individual to individual or group.
His project for the Aichi Triennale 2010, that has the thematic subtitle Arts and Cities, has to do with rural culture, more by counterpoint than by contrast.
The total environment created is composed by three works with distinct yet similar titles: the Japanese original,Shizen noho-wara ippon no kakumei, title of one of the books of Masanobu Fukuoka, inventor and passionate exegete of shizen noho, a sort of natural agriculture, as opposed to the agrarian science of the West, and its translations in English and Italian.
La rivoluzione del filo di paglia: the wall in front of the main entrance of the room is entirely occupied by the looped projection of a short sequence from the neo-realist film by the Italian director Giuseppe De Santis Riso amaro, 1949: the start of planting on a rice farm in the Vercellese area. The projector on the floor makes the shadows of visitors enter into a relationship with the figures and images in the film.
The One-Straw Revolution: at the center of the right wall, from floor to ceiling, visitors see the star map of the northern skies. In place of the stars, photographs taken from the Internet show environments, practices and personalities of the agricultural world from around the planet, and from the entire era after the invention of the camera.
Shizen noho-wara ippon no kakumei: in the corner to the left of the main entrance the sculpture, in raw clay, of a bust, representing Fukuoka. From the body catnip sprouts emerge, planted using a method popularized by Fukuoka himself.”
Pier Luigi Tazzi
The One-Straw Revolution, particular



		
Shizen nŏhŏ–wara ippon no kakumei, earth and seeds; 120x40x155 cm
The One-Straw Revolution, particular



		
The One-Straw Revolution, particular



		
installation view