Il progetto di Michelangelo Consani, ruota intorno a una scultura dal titolo “ANCORA, ANCORA LA NAVE IN PORTO”.
La scultura è una sorta di denuncia nei confronti dei concessionari delle cave Apuane che distruggono la montagna, non solo per cavarne il marmo per la scultura e per l’arredo, ma anche per la vendita di carbonato di calcio che poi troviamo nei dentifrici e in prodotti di vario genere. La scultura in marmo viene completamente svuotata e riempita di dentifricio; essa rappresenta, in realtà, soltanto la chiusura dell’ideale installazione di Consani. Il progetto, infatti, nasce 6 km prima della città di Carrara, nel punto in cui l’artista pone un picchetto. Questo segna l’inizio di un viaggio immaginario e di una riflessione sui mutamenti avvenuti nel paesaggio nel corso degli anni.
Il progetto è stato censurato.